Di fronte all’ennesima aggressione a sfondo omobitransfobico avvenuta nella notte dello scorso venerdì a Padova, Polis Aperta, chiede a gran voce un cambio di passo delle Istituzioni.
Il 12 ottobre riprenderà la discussione sulla legge contro l’omofobia e la misoginia. Approvarla è doveroso Ma occorre un salto di qualità. Non si tratta più di approvare un provvedimento contro i crimini omotransfobici e mossi da misoginia, legge doverosa e che l’Italia attende da anni, ma di incidere sulla mentalità maschilista e discriminatoria che ammorba questo Paese. L’immediata approvazione della legge deve essere un punto di partenza per restituire dignità ai cittadini. Gli efferati omicidi di Willy e di Maria Paola non sono tragedie o fatalità, sono, inequivocabilmente, il frutto avvelenato del culto di prevaricazione delle minoranze. Un linguaggio di violenza che allontana il nostro Paese dalla civiltà. Ebbene, questo processo va fermato. Fermato con una legge e con cultura giuridica che riconosca e persegua tali reati. Fermato risvegliando le coscienze civili e promuovendo la cultura del rispetto reciproco. Non vogliamo più leggere di aggressioni o piangere vittime, serve una svolta e serve ora.