Solo un dialogo aperto e costruttivo può garantire il progresso della società e la tutela dei diritti civili, in questo percorso Polis Aperta, associazione LGBTQI+ di lavoratorə di Forze di Polizia e Forze Armate, crede fermamente. Questa è l’unica direzione possibile verso un futuro che sia di tuttə.
In questi giorni dove la comunità LGBTQI+ celebra la ricchezza della diversità e la libertà di essere se stessi sempre e ovunque, due notizie di cronaca hanno gettato ombre oscure sul futuro dei diritti civili. L’inquietante sentenza della Corte suprema statunitense in merito all’aborto e il drammatico attentato di Oslo, hanno messo sotto scacco conquiste, ormai date come assodate. Due vicende geograficamente lontane che, tuttavia, hanno in comune la stessa matrice machista e patriarcale dove la fanno da padrone controllo dei corpi, soprattutto femminili, e il rifiuto delle molteplici identità che compongono il tessuto sociale.
Occorre dunque aprire un dialogo, fare fronte comune contro questa ondata d’intolleranza, per difendere ed estendere le conquiste democratiche.
L’esperienza di Bologna, l’abbraccio collettivo che abbiamo ricevuto durante il Pride, ci ha incoraggiato e ha portato anche al nostro interno una riflessione sull’importanza dell’apertura verso il mondo: divisi siamo minoranze, assieme siamo la società civile.