Fonte: La Repubblica
Data pubblicazione: 25/09/2016
L'INTERVISTA/ANDREA GALLO, FINANZIERE IN SERVIZIO A UDINE
AL TORINO Pride le forze dell'ordine non sono solo in servizio, davanti al corteo. Andrea Gallo, finanziere di Udine, è tra i gruppi che aprono il corteo, e regge, insieme ai suoi colleghi, lo striscione di Polis Aperta. «Anche tra i militari ci sono omosessuali dichiarati e non. La nostra associazione cerca di farli incontrare, dando supporto a chi ha difficoltà e tutelandone i diritti». Dal 2005 l'associazione ha raccolto più di cento adesioni tra gli appartenenti ai diversi corpi, sia uomini che donne, e nei prossimi mesi trasferirà la sede nazionale a Torino.
Perché siete presenti al Pride?
«Siamo qua come tante altre associazioni per manifestare il nostro orgoglio e ribadire la necessità che siano riconosciuti i diritti di tutti».
Quanti ‘militari' omosessuali ci sono in Piemonte?
«Non c'è un numero preciso, ma solo tra gli iscritti all'associazione sono almeno una decina. Nel nostro direttivo siedono anche due vigili di Torino, ma ci sono anche componenti della polizia e dell'esercito che lavorano qui».
Quali sono le principali attività di cui si occupa Polis Aperta?
«La prima cosa è aiutare i colleghi a superare la paura che il loro orientamento sessuale provochi problemi con i colleghi o negli avanzamenti di carriera».
Ma è una paura fondata? Lei ha avuto problemi?
«Non personalmente, anzi. Da quando ho dichiarato la mia omosessualità ho avuto solo attestati di stima e supporto sia dai superiori che dai colleghi. Ma in molti ci hanno raccontato delle difficoltà che vanno dall'interazione tra commilitoni a episodi critici con i superiori. Quello che va detto è che tutti gli episodi di omofobia vanno segnalati e contrastati».
Cosa vorreste che cambiasse nelle forze armate?
«Per noi sarebbe fondamentale che ci fossero riconosciuti i diritti che hanno i colleghi etero, in particolare in relazione al rapporto con i compagni e le compagne di vita». ( j. r.)"
Il giornale tedesco BILD parla di Polis Aperta, articolo di Matthias Becker
Berlino - Il Rotes Rathaus (municipio della capitale tedesca - ndt) di Berlino non è mai stato così sicuro!
Il padrone di casa, Klaus Wowereit, (60 anni, membro del partito socialista tedesco "SPD") accoglie 204 poliziotti e poliziotte provenienti da 13 nazioni. Con il motto "Be part of us" si sono radunati a Berlino i poliziotti gay, lesbiche e transessuali.
Siamo omosessuali e va bene così La poliziotta Simonetta Moro è arrivata dall'Italia con la sua compagna ed i suoi gemelli (1 anno) per prendere parte al VII Congresso dell'Associazione europea dei poliziotti gay EGPA. L'invito è stato esteso dalla VelsPol, associazione tedesca riconosciuta che riunisce poliziotti gay e lesbiche.
Il responsabile della VelsPol in Germania, Thomas Ulmer (52) da Baden Württenberg: "Cerchiamo di trasmettere fiducia nella Polizia. Anche per questo abbiamo deciso di partecipare con uno dei nostri furgoni alla parata del Christopher Street Day". Il furgone della Polizia sarà abbellito con le bandiere delle diverse regioni (Bundesländer). Gli agenti sono stati autorizzati dalla questura di Berlino ad indossare l'uniforme. I congressisti sono dispiaciuti per l'assenza dei colleghi dell'Europa dell'Est.
Il responsabile della VelsPol di Berlino e Brandeburgo, Marco Klinberg (43): "Proprio in Russia non consiglierei a nessuno di dichiararsi apertamente gay. Questo potrebbe significare la perdita del lavoro o addirittura dell'arresto." C'è ancora molto lavoro per la European Gay Police Association finche non si arrivi dappertutto ad accettare i diversi modi di vivere.
https://www.bild.de/regional/berlin/homosexualitaet/polizisten-aus-ganz-europa-treffen-sich-36462128.bild.html
Agenzia di stampa tedesca DPAIl Sindaco di Berlino Klaus Wowereit con 204 poliziotti gay e lesbiche nel Rotes Rathaus
Foto di Michael HüttembergDa sinistra: Commissario di Polizia Ceyhun Oguz (28) lavora a Göttigen, il Commissario capo Thomas Ulmer (52) da Baden Wüttemberg è a capo della VelsPol. Marco Klingberg (43) è commissario a Potsdam, il maresciallo Karen Seiter (41) è sposata e vive a Baden Wüttemberg.
Foto di Stefanie HerbstDa destra: Johannes Träumer (33) e Mathias Zobel (29) di Kempten, nella regione Allgäu, trascorrono insieme 24 ore al giorno. Vivono insieme da 3 anni. I due marescialli lavorano nella centrale operativa di SchWaben Süd West ed hanno addirittura gli stessi turni. Johannes si è dichiarato omosessuale apertamente soltanto 10 anni fa per paura di essere discriminato in un ambito prettamente maschile come quello della Polizia
IL VIGILE "Essere gay in divisa non è facile"
Gabriele Guglielmo, 33 anni, è un agente della polizia locale di Torino. "Sono figlio di un poliziotto siciliano. Mio padre - racconta - ha avuto più difficoltà ad accettare che non entrassi nella Polizia di Stato piuttosto che la mia omosessualità. Mi dice: l'importante è che tu sia contento". Ieri Gabriele era con colleghi e poliziotti dietro allo striscione di "Polis Aperta", associazione che riunisce le "minoranze in divisa", LGBT ma anche etniche e religiose. "Vivevo a Roma, ho lavorato in piccoli Comuni. Ma finché sono stato là non ho potuto fare coming out. Là c'è molta più omofobia nelle caserme". Recentemente ha rappresentato in divisa, autorizzato dai suoi superiori, la Polizia Locale torinese alla conferenza delle polizie omosessuali europee a Berlino. Dell'associazione, spiega che "lavora sulla formazione dei colleghi, dai vertici in giù, cerchiamo di inserire lezioni anti discriminazione nelle accademie del vari corpi, collaboriamo con le associazioni LGBT locali per cambiare la percezione che i cittadini LGBT hanno della Polizia, tanto che spesso hanno paura di fare denuncia. In alcune città è più facile... Però, pur avendo molti iscritti tra i Carabinieri, non ce n'è ancora uno che si sia dichiarato". Ma le cose si muovono. "I colleghi ci scrivono mail, ci avvicinano per sfogarsi. Non è facile vivere questa dualità: indossare la divisa, simbolo di macchiamo, e amare una persona dello stesso sesso. E' ancora un grave crimine. Anche a Torinoci sono resistenze, battute. Ma il nostro comandante è molto aperto e andiamo avanti [M.T.M.]

