Lettera aperta a Davide Bastoni, presidente di Arcigay Lambda e al Comitato del Piacenza Pride 2025
Gentilissimo, cogliamo volentieri la spinta alla riflessione e al dibattito che, come Polis Aperta, abbiamo letto nell’invito rivolto a forze armate e forze di polizia per “marciare al fianco delle comunità Lgbtqia+”. Innanzitutto vorremmo sottolineare che noi non marciamo al fianco della comunità ma siamo, da sempre, parte della comunità Lgbtqia+. Lo siamo nella stessa percentuale in cui lo sono il resto delle categorie professionali di lavoratrici e lavoratori all’interno della società italiana. Certo ci rendiamo conto della particolare delicatezza del lavoro che ogni giorno svolgiamo e della storia, che, anche recentemente, ha portato la nostra comunità a erigere muri di diffidenza nei confronti di chi porta una divisa, tuttavia, arrenderci allo status quo non è nel nostro dna. L’associazione Polis Aperta è nata proprio per la doppia esigenza di non abbandonare alla solitudine “da caserma” le colleghe e i colleghi della comunità e per costruire ponti fra la comunità stessa e le forze di polizia in modo da poter combattere con strategie efficaci i crimini d’odio. Perché la diffidenza nei confronti di chi indossa una divisa induce le vittime al silenzio e il silenzio permette a criminali e malintenzionati di prosperare. E questa non è la società che vogliamo. Ci corre, tuttavia, il dovere di puntualizzare che attualmente in Italia, per legge, nessun appartenente a corpi militari o di polizia può sfilare all’interno di una manifestazione non istituzionale utilizzando la divisa d’ordinanza. Detto ciò, compatibilmente a quanto deciderà il nuovo direttivo che sarà nominato in autunno, l’associazione sarà lieta di prendere parte al Piacenza pride del 2025 con i nostri corpi e i simboli dell’associazione per lottare, come già facciamo in altri Pride, per lo spirito di giustizia che anima chi porta una divisa e per costruire un mondo sempre più vicino a quello descritto dall’Articolo 3 della Nostra Costituzione: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.