Una brutta pagina della democrazia italiana quella scritta in questi giorni dalla Camera dei Deputati. Una pagina dove per la prima volta nella storia della Repubblica italiana è stato dato l’assenso a una legge che, oltre a colpire le coppie etero che fanno ricorso alla gpa per avere un figlio, ha il palese intento di discriminare la comunità Lgbtqi+ e i suoi figli. Un provvedimento, quello approvato da un ramo del Parlamento, per rendere la Gpa reato universale, cioè potenzialmente perseguibile chi all’estero ricorre alla pratica della gestazione per altri anche se all’interno di quella nazione la prassi non è considerata reato. Oltre ai dubbi sull’incostituzionalità di una tale proposta di legge è il contesto in cui ha passato il vaglio della Camera ad essere inquietante. Mentre l’emergenza climatica ha messo in ginocchio alcune regioni del territorio italiano, ferendo la popolazione e chiedendo a tutti coloro che indossano una divisa dedizione e spirito di sacrificio per prestare il necessario soccorso a tutti, la priorità del Parlamento è stata pugnalare alle spalle i diritti civili e tutta la comunità Lgbtqi+ compreso chi per lavoro indossa una divisa. E’ una china che dobbiamo fermare. La legge sulla gpa ora dovrà essere passare al vaglio del Senato, faremo sentire la nostra voce. Tutte le forze positive della comunità devono unirsi per opporsi al becero tentativo di ridurci in silenzio e per una reale difesa della nostra Carta Costituzionale dei suoi valori democratici di inclusività e pluralismo.