Siamo di fronte all’ennesimo pesante attacco alla comunità Lgbtqia+ che non ha altri fini se non la creazione fittizia di un nemico, con la negazione di tutte le identità che non rientrano nel paradigma patriarcale eteronormato. Il Ddl Varchi, approvato in via definitiva dal Parlamento, mette fuori legge le famiglie che si rivolgono alle Gpa anche i stati dove la gestazione per altri è normata e legale. Un provvedimento giuridicamente assurdo e socialmente pericoloso. Un’assurdità secondo il diritto perché alla pretesa di creare un “reato universale” non corrisponde una giurisprudenza in grado di normare ciò che avviene legalmente in altri stati. Pericoloso perché siamo di fronte ad una legge che cela un attacco propagandistico alla comunità Lgbtqia+ il cui chiaro intento è quello di colpevolizzare e mettere all’indice tutte le identità non conformi al loro modello di società. Una visione medioevale che non solo non corrisponde all’attuale spaccato delle società ma che come un boomerang rischia peggiorare il domani di tutti i cittadini e le cittadine. In una società, infatti, dove l’ombra dell’inverno demografico pesa come un macigno sul futuro, chi legifera preferisce punire le minoranze invece di occuparsi di promuovere una reale salute riproduttiva, riformare la legge sulla adozioni consentendole anche a single o coppie Lgbtqia+ e agevolare le plurali forme di famiglie che, di fatto, già esistono all’interno della nostra società e che, ogni giorno, si sperticano fra mille difficoltà per consegnare alle giovani generazioni una società migliore e un futuro degno di questo nome.

