L’associazione Polis Aperta ritiene che le frasi transfobiche pronunciate dal consigliere comunale Samuele Piscina non solo siano vergognose per il contenuto di odio e pregiudizio che veicolano nei confronti di una categoria già esposta a fragilità, ma inaccettabili da chi, utilizza una sede istituzionale non per rappresentare i cittadini, ma per cercare di istituzionalizzare la violenza. Una violenza nelle parole e nei contenuti perpetrata strumentalizzando e decontestualizzando operazioni di polizia di quasi un decennio or sono. Chi lavora vestendo una divisa ha giurato sulla Costituzione italiana di difendere le regole della convivenza democratica e la popolazione “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” come ricorda l’Articolo 3 della nostra Costituzione. E’ dunque indubbio che sia oltremodo vergognoso “tirare per la giacchetta” gli operatori di un corpo sperando di nascondere un’evidente e intollerabile personale transofobia dietro al dito di un presunto pericolo sociale. La nostra democrazia da sempre promuove la pluralità dei soggetti all’interno del tessuto sociale, se chi rappresenta le istituzioni non è in grado di svolgere questo importante compito, si dimetta. E si dimetta subito.